Da conoscere e degustare con calma, ascoltandone la storia dal viticoltore, gli importanti rossi DOC e DOCG del Piemonte esprimono una spiccata varietà territoriale e un’elevata qualità, frutto di un sapiente equilibrio tra tradizione e sperimentazione. Per scoprire l’area più produttiva attraversiamo le province di Cuneo e Asti, lungo le due rive del fiume Tanaro: alla sua sinistra, ecco i vitigni Nebbiolo e Barbera, mentre sulla destra, nel territorio delle Langhe, si estendono i vitigni Nebbiolo, Ruché, Barbera, Dolcetto e Grignolino. Grande ricchezza degli splendidi Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, patrimonio UNESCO, i vitigni a bacca rossa regalano i nobili Barolo e Barbaresco, Roero, Nizza e le varietà di Dolcetto e Barbera, accanto al Pelaverga di Verduno, da sempre diffuso in Piemonte nell’area dell’omonimo Comune e in parte tra Roddi e La Morra.

 

La provincia di Alessandria racchiude anch’essa una grande varietà di vini rossi ad esempio: il Barbera del Monferrato DOC e DOCG diffuso su tutto il territorio collinare, il Grignolino DOC tipico della zona di Casale Monferrato e il Dolcetto di Ovada DOC e DOCG, vini di grande tradizione ma capaci di essere moderni e adatti ad accompagnare le eccellenze del gusto locale.

 

Spostandoci in Alto Piemonte, troviamo l’area vitivinicola tagliata dal fiume Sesia. Splendide mete per l’enoturismo, i pendii soleggiati e i vigneti tra le province di Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola sono dominate dal Nebbiolo, il vitigno autoctono più diffuso, dal quale si ottengono gli ottimi “Nebbioli del Nord”: le due DOCG Gattinara e Ghemme, e le DOC Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane. Proseguendo il viaggio di degustazione tra Torinese e Biellese, una sosta s’impone per centellinare un calice di Canavese Rosso e di generoso Carema. Ancora nella provincia di Torino, sono Freisa, Barbera, Bonarda e Dolcetto ad esaltare gusti e aromi della specialità piemontesi a tavola. Poco distante dalla capitale subalpina, la Valle di Susa riserva agli appassionati la sorpresa di antichi vitigni autoctoni e vere rarità enologiche in una zona vocata alla biodiversità, come l’Avanà e il Becuet, dai quali si ottiene il ValSusa DOC.