“Il riso nasce nell’acqua e muore nel vino”, recita un antico detto piemontese, che da generazioni celebra due tesori del territorio. É l’area compresa tra Vercelli, Novara e Biella a fornire oltre la metà della produzione italiana. Tra le Prealpi del Monte Rosa e la piana del Vercellese nasce il pregiato Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, unica DOP italiana del riso, coltivata da alcune delle 9 varietà: Arborio, Baldo, Balilla, Carnaroli, Sant'Andrea, Loto, Gladio, Gigante Vercelli e Vialone Nano.
Introdotta dai monaci cistercensi nel Medioevo, nel Vercellese la coltivazione e lavorazione del riso ha oggi uno dei principali centri nel Principato di Lucedio, che conserva l'antico edificio medievale, il campanile e la sala capitolare, una delle più belle architettoniche opere di Vercelli. Un piccolo gioiello di memoria storico-sociale, testimonianza di uno spaccato di vita che ha fatto la storia della Pianura Padana, è il Museo delle Mondine, da visitare alla Cascina Colombara di Livorno Ferraris, dove è possibile acquistare anche un bel sacchetto di riso della Bassa Vercellese. Meta perfetta per una gita giornaliera o un weekend, lo spettacolo unico del "mare a scacchi" si può ammirare dall’alto della cupola neoclassica del Basilica di San Gaudenzio a Novara, lungo il Canale Cavour, in bicicletta tra abbazie e castelli nell'affascinante ecosistema delle risaie tra Vercelli e Novara, o ancora con un’escursione nella “Savana” del Biellese, la Riserva Naturale delle Baragge. Per assaporare chicco dopo chicco tante ricette tipiche, dalla "paniscia di Novara", che a Vercelli diventa "panissa" (con alcune variazioni legate ad ingredienti e tempi di cottura), oltre alle preparazioni arricchite da gustosi formaggi (tra questi, Toma e Gorgonzola, Castelmagno e Montebore), fino al trionfo di un elegante e semplice risotto con tartufo bianco d'Alba.