Capolavori del Romanico e del Barocco e capolavori della tavola, dell’artigianato e dell’ospitalità: un viaggio nell’Astigiano è un’esperienza a tutto tondo che, tra Po e Tanaro,segue i percorsi della Via Francigena, lungo le vie battute dai pellegrini europei per raggiungere Roma e la Terra Santa. Imperdibile l’Abbazia di Vezzolano ad Albugnano, il più importante monumento Romanico-Gotico del Piemonte, dalla facciata romanico-lombarda in cotto e in arenaria. Antica di 900 anni,presenta al suo interno forme gotiche e una delle più note pitture del Piemonte antico, datata XIV secolo, oltre chela Mostra permanente del Romanico allestita dalla Sovrintendenza alle Belle Arti del Piemonte.A pochi chilometri, assolutamente consigliabile, su prenotazione, una visita al laboratorio di restauro Nicola di Aramengo, celebre a livello mondiale. Nel paesaggio rurale, ecco il "triangolo d'oro" dei tre paesi monferrini: Montechiaro con San Nazario, Cortazzone con San Secondo, Montiglio con San Lorenzo. Qui, nel giro di pochi chilometri e scavalcando colline di notevole suggestione, è possibile nell’arco di poche ore immergersi in un’aura tutta romanica: le pievi di San Lorenzo di Montiglio (XII secolo) e San Secondo di Cortazzone (XI secolo) col piccolo borgo romanico rimasto pressoché inalterato nel tempo. Analogamente al borgo di Montechiaro, con la pieve di Santa Maria Assunta di Pisenzana, e la chiesa dei Santi Nazario e Celso, in località Castel Mairano.Agli appassionati del Romanico, è consigliata anche una visita alla pieve della Madonna delle Nevi di Castell'Alfero, dalla bella abside ed elegantissime monofore a colonnine sormontate da decorazioni,alla chiesa di San Martino a Montafia,a quella di San Giorgio a Bagnasco, a San Lorenzo di Tigliole, recentemente restaurata, e alla chiesetta di San Marziano di Viarigi, con le particolarissime sculture absidali. Infine a Montemagno merita una sosta la chiesa di San Vittore: un suggestivo rudere costituito da un'abside con il relativo semicatino ed il campanile. Proseguendo verso sud, d’obbligo una tappa a Monastero Bormida, borgo fondato dai benedettini nell’XI secolo. Da rilevare anche lo splendido ponte sul Bormida, che rappresenta una delle più interessanti opere di ingegneria civile medievale della zona. Non lontano, a Roccaverano– famosa per la sua robiola DOP presidio Slowfood - sorgono chiesa e campanile di San Giovanni di impostazione romanica con affreschi del XV secolo. A Calamandrana, San Giovanni delle Conche, autentica chiesa campestre posta su un colle tra le viti, presenta affreschi quattrocenteschi di scuola ligure-monregalese.Altre tappe da segnalare sono a Rocchetta Tanaro con la pieve romanica di Santa Maria di Flexio; a Rocca d’Arazzo uno dei gioielli del romanico astigiano: la pieve di Santo Stefano e Santa Libera, posta suun’altura dove lo sguardo spazia da Asti e le colline del Monferrato fino all’arco alpino, con le vette del Monviso e del Monte Rosa. A Portacomaro, sulla strada che porta a Scurzolengo, la pieve di San Pietro. A Castell’Alfero (dominata dall’omonimo castello, elegante residenza barocca) la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve.
Nel capoluogo Asti le tracce del Romanico si colgono nel campanile della Cattedrale dedicata all’Assunta, della Collegiata di San Secondo e nel Complesso di San Pietro in Consavia, che riproduce il modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme, bellissimo esempio di romanico astigiano, caratterizzato dalla bicromia di mattone e arenaria.
Ma la cittadina è soprattutto un trionfo Barocco. Palazzo Ottolenghi, sede del Museo del Risorgimento, con lo scalone principale,la sala di rappresentanza,il salone e l’atrio e due grandi pregevoli tele. Palazzo Civico, dove nel 1727 le strutture medievali furono modificate dall’Architetto Benedetto Alfieri che vi lasciò la sua particolare impronta architettonica. Alfieri mise mano tra il 1751 e il 1752 anche a Palazzo Mazzetti, Palazzo Gazelli di RossanaePalazzo Alfieri, casa natale del drammaturgo Vittorio Alfieri.
Tutto il territorio dell’Astigiano, dove si dispiegano la Strada del vino Astesana e quella dell’Alto Monferrato, è costellato nel corso dell’anno di eventi enogastronomici che aggiungono un’attrattiva in più ai percorsi culturali: dal “polentone” di Bubbio alle molte sagre dei prodotti locali, fino alla famosa Douja d'Or di Asti, dove in settembre si celebra il patrimonio dei vini di queste terre.