Alessandria, Casale e le guerre del Gran Marchese del Monferrato
Architettura militare permanente unica in Europa, la fortezza esagonale della Cittadella, eretta sulla sponda sinistra del Tanaro, è il simbolo di Alessandria. Nella città fondata nel 1168 ci guidano le parole del Sommo Poeta dedicate a Guglielmo VII di Monferrato (Purgatorio, VII), il potente Gran Marchese “per cui e Alessandria e la sua guerra fa pianger Monferrato e Canavese”, che catturato infine dagli Alessandrini e morì in prigionia, nel 1292. Dell’epoca medievale oggi il tessuto urbano conserva la Chiesa di Santa Maria di Castello (dall’elegante fisionomia gotico-rinascimentale) e la Cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Marco, con le statue dei santi patroni delle 24 città della Lega Lombarda, mentre nel Museo Civico (sito con la Pinacoteca nel complesso di San Francesco) la serie di affreschi ispirati alle imprese di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda è tra le più antiche testimonianze di "camera Lanzaloti" preservate.
Attorno a Piazza della Libertà, eleganti costruzioni barocche come Palazzo Ghilini (attuale sede della Prefettura e della Provincia), Palazzo Cuttica di Cassine, Palazzo Municipale (o "Palazzo Rosso” per il colore della facciata) e Palazzo Sambuy danno un’idea del patrimonio settecentesco cittadino, accanto a interventi moderni come il mosaico a tutta facciata del Palazzo delle Poste e Telegrafi, opere del futurista Gino Severini. Il Museo ACdB – Alessandria Città delle Biciclette racconta la città pioniera del ciclismo italiano, che un’attrezzata rete di ciclopedonali collega alla sua secolare rivale, Casale Monferrato. Antica capitale del Monferrato, Casale è la città natale di Ubertino (1259 – 1330 c.) il predicatore e teologo dell’Ordine francescano che nel Paradiso (XII) Dante biasima per la rigida applicazione della regola monastica (Ubertino sarà anche tra i personaggi del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco). E alla Divina Commedia è ispirata l’installazione oggi nei giardini di Piazza Martiri della Libertà: un leggio con un libro aperto sui versi danteschi dedicati a Casale e Alessandria. Della plurisecolare presenza ebraica in città parla la sinagoga di Casale, fondata nel 1595 e tra le più antiche del Piemonte. Raffinato esempio barocco, è accessibile ai visitatori con l’attiguo Museo degli Argenti e il Museo dei Lumi. Da Casale l’esplorazione del territorio può continuare a due ruote sui percorsi in mtb tra pianure e colline o sui tragitti lungo il Po. Per i più allenati, c’è la “via verde” (circa 40 chilometri fino ad Alessandria), oppure la ciclovia di 60 km che porta a Chivasso. E per gli appassionati di canoa e kayak, con la giusta attrezzatura, si può addirittura navigare il Po fino a Pavia!
In Alto Monferrato, tra Acquese e Ovadese, nel susseguirsi di filari a vite (dai quali nascono pregiate DOCG come Dolcetto, Barbera, Brachetto d’Acqui, Cortese di Gavi) e castelli, si arriva al maniero di Orsara Bormida, appartenuto ai Marchesi di Malaspina, celebrati da Dante nel Purgatorio (VIII) per la signorile ospitalità offertagli dalla nobile famiglia nei possedimenti in Lunigiana all’epoca dell’esilio, nel 1306. Il complesso di dimora fortificata e azienda agricola (menzionata sin dal 1196) svetta sul colle tra i vigneti integralmente reimpiantati a Dolcetto d’Acqui, Brachetto DOCG, Barbera del Monferrato, Chardonnay e Moscato. Memorie dantesche dei Malaspina riecheggiano anche a Visone, bel borgo antecedente l’Anno Mille, oggi rinomato per la produzione di un goloso torrone. L’atmosfera medievale si respira anche a Strevi, Città del Vino per il suo aromatico Moscato Passito DOC (presidio SlowFood), ottenuto fin dal 1078 nella Valle Bagnario, oggi prodotto insieme ad un altrettanto inebriante Brachetto Passito Acqui DOCG. Suggeriti da insiders d’eccezione come l’Enoteca Regionale Acqui “Terme e Vino”, i 6 percorsi sulla Strada del Vino dell’Alto Monferrato si possono coprire a piedi o in bicicletta: a seconda della stagione, la Strada dei Castelli, la Strada degli Aromatici, delle Castagne oppure dei Formaggi, fino a piccoli comuni pieni di fascino, dove contemplare le colline UNESCO da una delle 12 Panchine Giganti in posizione panoramica.