Conosciuta come culla dell’associazione internazionale Slowfood (fondato nel 1986 da Carlin Petrini) e per “Cheese”, per la salsiccia omonima e per il Real Borgo di Pollenzo - Residenza sabauda UNESCO e sede dell’Università di Scienze Gastronomiche e della Banca del Vino -, Bra è uno dei maggiori centri del Barocco piemontese. Imponenti edifici incorniciano la vecchia piazza del mercato: il Palazzo Comunale, opera del braidese architetto regio Antonio Bernardo Vittone, e la chiesa di Sant’Andrea, eretta su disegno di Gian Lorenzo Bernini sotto la guida di Guarino Guarini. Da non perdere, la chiesa di Santa Chiara, progettata anch’essa dal Vittone, gli stucchi della Santissima Trinità detta “dei Battuti Bianchi”, la chiesa di Sant’Antonino e la settecentesca chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Nella vicina Cherasco, famosa per i suoi “baci” al cioccolato, l’edificio barocco più celebre è Palazzo Salmatoris, dove nel 1706 venne nascosta la sacra Sindone per paura che finisse nelle mani dei francesi: oggi è un importante centro culturale ed artistico, sede di mostre e rassegne culturali. Il percorso tocca poi lo scenografico Santuario della Madonna del Popolo (1639), la chiesa di Sant’Iffredo, con l’altare in marmi policromi e affreschi dell’Operti, la chiesa di Sant’Agostino con gli affreschi dell’Aliberti e del Taricco e l’altare. A Cherasco anche la Sinagoga, istituita con il ghetto nel 1725, presenta un interno riccamente decorato nello stile del barocco piemontese: il luogo rappresenta uno dei segni della diffusa presenza ebraica sul territorio regionale.
Alba, in prevalenza medievale, lascia spazio al Barocco con la chiesa della Maddalena che nel chiostro restaurato ospita eventi d’arte contemporanea. Anche qui si coglie la mano fortunata del Vittone, specie nella facciata che ricorda le linee morbide del Palazzo Carignano di Torino. Nella chiesa di San Giuseppe è invece l’interno della chiesa a suscitare meraviglia per la ricchezza del patrimonio decorativo mentre la slanciata torre campanaria in mattoni a vista permette con i suoi 200 scalini di osservare la città da un punto davvero panoramico. A Guarene basta uno sguardo per capire come mai i cittadini siano tanto fieri della chiesa della Santissima Annunziata, pregevole esempio di barocco piemontese. L’interno colpisce con le finte architetture, le marmoreggiature e una pala d’altare raffigurante l’Annunciazione, opera giovanile del pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. Tappa importante è anche il Castello di Guarene, che domina dalla collina. Disegnato personalmente dal più noto della casata proprietaria, il conte Carlo Giacinto Roero, allievo di Filippo Juvarra, è oggi un prestigioso hotel. Costruito a partire dal 1726, è rimasto intatto con tutte le sue opere d’arte. A Dogliani, patria del vino Dolcetto DOCG, completa il tour barocco la chiesa della Confraternita dei battuti, costruita nel 1742 e oggi monumento nazionale. La sua facciata a mattoni a vista è tipica dell'architetto Francesco Gallo, mentre l’interno presenta uno stile barocco molto semplice e sobrio e alcune tele pittoriche di pregio.