Per scoprire Vercelli possiamo affidarci alla sua storia, immaginandola percorsa da civiltà diverse: dai fondatori Celti ai Romani, ai barbari. Nel Medioevo luogo di sosta per i pellegrini in cammino da Canterbury a Roma e,dal Novecento,capitale europea del riso, sede della Borsa Risi,ma anche importante laboratorio sociale.
Nella centrale piazza Cavour, probabile sede dell’antico Foro romano, il monumento a Camillo Benso,ci ricorda che il primo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia fu artefice del Canale Cavour, grande impulso alla coltivazione del riso. Masu questo “salotto buono” della città, impreziosita dai portici affrescati, svetta anche la bella Torre dell’Angelo, ammantata di leggenda e probabilmente unico resto di un’antica casa torre quattrocentesca: il manufatto appartiene ad un sistema di torri civiche che, insieme a quelle private, caratterizza Vercelli quale unica città turrita del Piemonte. Straordinario simbolo del Medioevo è la Basilica di Sant’Andrea, esempio precoce di architettura gotica italiana, dove i marmi policromi si rifanno a modelli cistercensi. Una curiosità storica: nel 1310 nella sua sala capitolare venne siglata la pace tra Guelfi e Ghibellini, alla presenza dell’imperatore Enrico VII. Inoltre,nel suo museo è conservato il “Vercelli Book”, una unicità risalente alla fine del X secolo e scritta in anglosassone antico.Da vedere:la Cattedrale Metropolitana di Sant’Eusebio con il monumentale crocifisso realizzato nell’anno Mille;la chiesa di San Cristoforo, soprannominata la Cappella Sistina di Vercelli per l’interno completamente affrescato e la Sinagoga in stile moresco, testimonianza della presenza ebraica in città. L’ex chiesa di San Marco, oggetto di un sapiente recupero architettonico, ospita invece ilpolo espositivo “Arca”,che ha visto importanti allestimenti organizzati con la Fondazione Guggenheim. A Vercelli non si possono perdere il Broletto con la sua torre, il Museo Borgogna, seconda pinacoteca del Piemonte, un curioso sito come il Museo della Farmacia che racconta duecento anni di storia di questa specialità e il MAC – Museo Archeologico Civico “L. Bruzza”. Un cenno merita anche il duecentesco Castello Visconteoedificato da Matteo I Visconti, oggi sede del Tribunale. Per spezzare piacevolmente la gita a Vercelli, da provare la tipica Panissaa base di riso, fagioli, salam d’la duja e cotica di maiale,sorseggiando un calice di Gattinara DOCG, il Nebbiolo del Vercellese. E per concludere, i fragranti Bicciolani, frolle al profumo di garofano, cannella, cardamomo, coriandolo, pepe bianco e pepe nero: una ricetta segreta riscoperta nell’800 e risalente forse al Rinascimento.
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