La mostra ruota attorno a un capolavoro assoluto della pittura: la “Canestra di frutta”, dipinta a olio su tela intorno al 1597-1600 da Michelangelo Merisi detto Caravaggio.
L'opera è eccezionalmente prestata a Palazzo Mazzetti di Asti dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano: questa istituzione ha sede nel Palazzo dell'Ambrosiana, come parte della celebre biblioteca e luogo della cultura fondati nel primo '600 dal cardinale Federico Borromeo.
Fu proprio il cardinale Federico ad acquisire la "Canestra" nella propria collezione, accanto ad altre nature morte fiamminghe delle quali l'ecclesiastico era estimatore.
L'importanza della "Canestra" di Caravaggio è nella novità della composizione, inedita fino ad allora nella pittura italiana, nonché nell'altissima qualità di esecuzione: un soggetto umile, con frutti realisticamente intaccati da difetti e con foglie in parte avvizzite, viene infatti trattato con la stessa cura e con la stessa armoniosità che fino ad allora erano stati riservati a soggetti religiosi, di storia profana o a ritratti di grandi personaggi.
Questa attenzione nella resa di oggetti quotidiani fu un elemento della rivoluzione artistica di Caravaggio, che toccò molti artisti in italia e in Europa e contribuì all'affermarsi della natura morta come genere autonomo in pittura.
Dal 6 febbraio, è esposto in mostra un secondo dipinto originale di Caravaggio, eccezionalmente prestato dalla Galleria Borghese di Roma: il "San Girolamo scrivente" del 1606 circa, probabilmente eseguito come dono o su commissione del cardinale Scipione Borghese. In questo olio su tela, accanto alla figura del santo, compare un brano di natura morta dipnto con audace immediatezza: un teschio , allusivo alla morte, con tre grandi volumi che fanno riferimento alle Sacre Scritture e alla opere erudite di san Gerolamo; tutti questi oggetto sono posati, assieme a un drappo bianco, su un tavolo robusto ma di semplice fattura.
Nella mostra a Palazzo Mazzetti sono esposte con la "Canestra" e il "San Girolamo scrivente" di Caravaggio oltre 20 nature morte dipinte da importanti pittori contemporanei al maestro e di generazioni successive, che in parte stabiliscono termini di confronto con Caravaggio e in parte evidenziano la sua eredità stilistica: fra gli artisti in mostra citiamo Orsola Maddalena Caccia, Jan Brueghel il Giovane e Bartolomeo Bettera.
Mostra a cura dello storico dell’arte Costantino d’Orazio.
Corso Vittorio Alfieri 357
13900 Asti AT
Italia