La friciula, espressione piemontese di gran fascino, è una frittella di pasta di pane che, durante la sagra di Melazzo, viene preparata dalle sapienti mani dalle cuoche locali e consegnata direttamente ai visitatori. Può essere gustata semplicemente cotta, oppure farcita con prodotti locali. Un vero peccato non accompagnarla con qualche ottimo vino prodotto in loco. E poi, tra una friciula e l’altra, ci sono bancarelle, musica, gare di bocce, per allietare la giornata di chi ama rilassarsi nella semplicità.
Storia e curiosità
La Sagra della Friciula d’Arse altro non è che un omaggio alla semplicità della vita agreste di questi luoghi di grande interesse storico. Arzello infatti è una frazione del comune di Melazzo, in provincia di Alessandria, luogo un po’ magico e leggendario che ospita chiese e castelli e, tra le altre belle sorprese, i resti di un antichissimo acquedotto romano. L’edizione 2024 con attuale denominazione è ufficialmente la numero 3 ma, questa piccola grande sagra, vanta una storia personale più che ventennale.
Agricoltura, territorio e peculiarità locali
La farina utilizzata per ottenere le friciole viene prodotte dal mulino Cagnolo che ha sede in un paese limitrofo. L’agricoltura del territorio produce inoltre cereali, frumento, ortaggi e frutta a cui si aggiunge l’attività di allevamento di avicoli, caprini e bovini. Rilevante infine è il ruolo svolto dalle locali colture viticole, dalla cui lavorazione si ricavano vini Doc e Docg. Collaborano all’evento botteghe e cantine locali.
Cosa assaporare
La friciula d’arse, dopo essere impastata a mano o con impastatrice, viene fatta riposare un’ora in appositi contenitori per lasciarla lievitare e quindi ripresa per essere modellata con la tipica forma allungata. Quindi viene fritta in olio di girasole e proposta “al naturale” o farcita con gorgonzola del consorzio novarese, oppure con salumi della zona. Semplicemente imperdibile.
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