Giardini barocchi: palcoscenici del fantastico
La particolare ricchezza del periodo barocco si rivela anche nella creazione degli splendidi giardini di residenze, ville e palazzi che ricreano luoghi in cui effetti scenici immaginifici e grandiosi stupiscono il visitatore con colpi di scena fantastici: colori ed essenze ricercate ed esotiche, labirinti vegetali, siepi, aiuole, piante “scolpite” con l’arte topiaria, fontane e statue di marmo, vedute panoramiche, dislivelli e salti di quota, presenza di boschi, colline e corsi d’ acqua, grotte, scogliere e rocce riprodotte artificialmente; fontane e ninfei, cascate e catene d’acqua.
Celebri nel mondo, spiccano il giardino dell’Isola Bella, sul Lago Maggiore, nel Verbano, dove statue e decori architettonici si alternano a geometrie e preziosità botaniche, con obelischi e fontane che stupiscono ad ogni angolo il visitatore; a Torino, i Giardini di Palazzo Reale, progettati nel 1697 da André Le Nôtre, architetto del Re Sole; appena fuori città, il giardino della Reggia di Venaria, patrimonio UNESCO. Ritornato a nuovo splendore dal 2007, dopo una complessa opera di restauro, è unico fra i giardini italiani per la magnificenza delle prospettive e la vastità del panorama naturale, circondato dai boschi del Parco della Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi. Il primato spetta però ai giardini di Villa della Regina e del Castello di Agliè, che conservano monumentali seicenteschi impianti all’italiana. Citiamo ancora il giardino - appena ricostruito - del Castello di Masino, che domina da un’altura antistante la suggestiva barriera morenica della Serra di Ivrea e che presenta uno dei più grandi labirinti d’Italia; nel Cuneese, il giardino barocco del Castello di Guarene, riportato all’originario splendore da un recente restauro, e quello di Govone, Residenza Sabauda patrimonio UNESCO, caratterizzato – in stagione – da rari esemplari di tulipani selvatici ed arricchito dal vicino roseto di 450 mq. con una grande varietà di rose antiche.