Il Liberty in Piemonte

Alle porte di Torino, il Villaggio Leumann di Collegno, oggi tra i principali esempi di archeologia industriale in Italia, nasce dalla filantropia dell’imprenditore di origine svizzera Napoleone Leumann. Visitando il complesso dell’ex – stabilimento di lavorazione del cotone e il quartiere operaio (ancora oggi in parte abitato), con villini che ricordano gli chalet svizzeri, la scuola, la stazione e la chiesa, si ha l’impressione di tornare agli anni in cui fu costruito, tra 1876 e 1907, dall'architetto Pietro Fenoglio.

 

Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, lo stile Liberty caratterizza il buen retiro della borghesia, oasi nella natura non distante dalla città. Oggi stilemi dell’Arte Nuova si riconoscono in ville e palazzotti da Rivoli a Chivasso, da Ciriè e Venaria alle Valli di Lanzo, dal Pinerolese al Canavese, particolarmente ricco di testimonianze: da Villa Roletti e la storica Pasticceria Roletti 1896 a San Germano Canavese agli edifici  nel centrodi Caluso, capitale dell’Erbaluce DOCG, fino a Pont Canavese, con le palazzine della più importante azienda tessile del Regno di Sardegna che oggi ospitano il Museo della Manifattura Tessile, la collezione di macchine utensili del Cav. Modesto Sandretto e il Museo della Plastica, tra i più rilevanti in Italia.  

 

Ad Asti, Palazzo Gastaldi è un perfetto esempio in stile realizzato su progetto di Carlo Bensi nel 1898 per Luigi Gastaldi, noto esponente della borghesia industriale astigiana e banchiere. All’interno, una tornita ringhiera a fascioni vegetali porta ai piani superiori, sede del Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G. Suggestivo è anche l’itinerario nel Cimitero, tra sculture e monumenti di Contratti, Giribaldi, Bistolfi. A Canelli una vera sorpresa sono i numerosi edifici in stile Liberty del centro, da abbinare alla visita alle storiche Cattedrali Sotterranee Patrimonio UNESCO.

 

In area Alessandrina, a Ovada, sobri tocchi Liberty caratterizzano Villa Gabrieli, costruita dall'architetto ovadese Michele Oddini tra il 1910 e il 1913 nel grande parco oggi aperto al pubblico, compreso fra i giardini storici del Piemonte per la varietà di specie arboree rarissime da tutto il mondo. A Serravalle Scrivia, Villa Bollina, residenza in stile Liberty sulle colline del Gavi appartenuta ad una nobile famiglia genovese, oggi è un hotel di charme nel parco del Serravalle Golf Club. Notevoli per numero e valore le testimonianze a Casale Monferrato: dal Chiosco di piazza Castello al Mercato Pavia, sede del mercatino dell'antiquariato, dalla palazzina del tiro a segno ai fregi che ornano i portoni di alcune palazzine. E al Museo Civico nel'area dedicata alla Gipsoteca Bistolfi, si riscoprono le opere di uno dei protagonisti del Liberty italiano.

 

A Biella, numerose residenze private, oggi in parte rimaneggiate, rivelano la predilezione dell’élite culturale locale per il Liberty, con una punta di diamante poco distante, a Sordevolo: Villa Cernigliaro, costruita nel decennio del 1880 e oggi annoverata tra le dimore storiche del Piemonte. A Novara, del vasto favore riscosso dallo stile floreale testimonia oggi un buon numero di edifici affacciati sulle vie centrali: da Casa Rosina sul Baluardo Quintino Sella, a Casa Fiorentini, con Casa Francioni, Villa Capel Badino (tra Liberty e Decò), Casa Ottina, Casa Bottacchi, Casa Della Piana e Casa Zegna.

 

A Cuneo, capitale della Provincia Granda dalla storica tradizione agricola, il Liberty caratterizza un’area a triangolo tra Viale degli Angeli, Via Peano e Corso Nizza, nata dall'ampliamento del primo decennio del ‘900. Qui, con Palazzina Streri (1907) e Palazzo Sociale a catturare lo sguardo è Palazzina Galliano, dal nome dall'architetto che l’ha realizzata tra il 1911 e il 1912: di color rosa, ha facciata angolare arrotondata, con un doppio ordine di balconi raccordati da pilastrini e torretta circolare sopraelevata. Tra le presene Liberty in provincia, a Caraglio Villa Vacchetta è nata su progetto dell’omonimo architetto nel 1910. Meta estiva tra le più frequentate al principio del ‘900, Roccavione, in Val Vermenagna, conserva un bel nucleo di ville private in stile.

 

Nel Verbano-Cusio-Ossola, arabeschi e volute a fogliami stilizzati si intrecciano nelle pensiline e negli interni delle stazioni ferroviarie di Arona, Stresa, Baveno, e sono elemento distintivo degli imbarcaderi di Meina e Stresa, Baveno, Intra, Ghiffa, Oggebbio, Cannero e Cannobio. A Stresa, riportano all'euforica stagione del Liberty e al mondo aristocratico e cosmopolita della Bella Époque, che qui amava soggiornare, gli interni lussuosi del Regina Palace Hotel e del Grand Hotel et des Iles Borromées: un trionfo di linee curve e luminose vetrate, che riflettono la cascata di luce di monumentali lampadari. Da Arona a Verbania, lo stile floreale ha ispirato gran parte delle ville sul Lago Maggiore, tra le quali Villa Galimberti Bernocchi, ancora a Stresa, e Villa Carosio a Baveno, entrambe dell’architetto Giuseppe Sommaruga, tra i principali esponenti del Liberty in Italia.

 

Valsesia Vercelli 

Della grande stagione del turismo mondano nella Bella Epoque, Varallo oggi conserva raffinate palazzine Liberty affacciate sull’arteria principale – Corso Roma – e nelle vie limitrofe. Di particolare pregio sono Villa Virginia (1890) e Villa Barbara, costruita nel 1883, oggi tutte sedi di uffici pubblici. A Fobello, in magnifica posizione nel Parco dell’Alta Valsesia, troviamo Villa Musy, costruita nel 1901 per l’omonima famiglia di gioiellieri torinesi fornitori della Real Casa Savoia, Villa Lancia, in frazione Montà, per lungo tempo residenza della dinastia automobilistica che proprio a Fobello ha le sue origini, e Villa Lanza, sede del Museo Lancia. Salendo in quota, ad Alagna, la tipica architettura Walser si coniuga armoniosamente con tributi primi ‘900 all’Arte Nuova, come Villa Grober, in stile Liberty alpino, e Casa Smitt, dalle splendide verande floreali.