Il Novarese è un suggestivo paesaggio d'acqua sullo sfondo di colline a vigneto, borghi rurali e castelli. Tra il fiume Sesia e il Ticino, contornato da pianura e risaie, Novara è l'elegante capoluogo all'ombra della svettante cupola a mattoni (con i suoi 121 metri è la più alta d'Europa) della Basilica di San Gaudenzio, simbolo della città e cifra architettonica del suo geniale artefice, Alessandro Antonelli. Il centro storico medievale si scopre passeggiando nelle piazze contornate da antichi portici e nelle vie acciottolate, con il battistero paleocristiano del IV-VI secolo nel quadriportico di fronte alla Cattedrale, i baluardi difensivi e l complesso monumentale del Broletto (XIII secolo) fino al Castello Visconteo-Sforzesco, originaria casa-torre del XIII e oggi importante polo culturale.
Appena fuori città, una rete di itinerari porta letteralmente dal "riso al Rosa" a piedi o in bicicletta, ad esempio lungo le alzaie del Canale Cavour, la grande opera di ingegneria idraulica che collega il Po al Ticino, fino alla cinquecentesca Villa Picchetta a Cameri e al Castello Sforzesco di Galliate. Su strade che costeggiano risaie e rogge, è un susseguirsi di pievi e complessi monastici (come la bella Abbazia di San Nazario e Celso a San Nazzaro Sesia), fino ai vigneti in collina e a cantine che conservano le preziose DOC Boca, Fara, Colline Novaresi e Sizzano, accanto al Ghemme e Ghemme Riserva DOCG, rinomato sin dall'epoca di Plinio il Vecchio. Borgo natale di Alessandro Antonelli, Ghemme fa parte del circuito nazionale delle "Città del Vino" e delle "Città del Miele" e il suo ricetto fortificato (l'unico ancora abitato dei quattro presenti in Piemonte) conserva intatto il labirinto di stradine a ciottoli di fiume e case in pietra decorate da pregevoli affreschi (tra i più noti, la splendida Deposizione del XV secolo, oggi conservata presso i Musei Civici di Novara). Antico tracciato medievale anche per la Via Francisca Novarese (ramo della Via Francigena) che in nove tappe porta da Novara al Sempione, attraversando un paesaggio di laghi, pianura e valli.
Repertorio altrettanto vario anche a tavola, con la tradizionale "paniscia", il primo piatto completo naturalmente a base di riso, insaporito - nella variante locale - da lardo, fagioli e verdure, un generoso bicchiere di vino rosso e l'indispensabile “salam d’la duja” (una salamella conservata sotto strutto nella "duja", piccolo orcio di terracotta). Immancabile anche il "tapulon" (spezzatino di carne d'asino e spezie) e il Gorgonzola (Novara è sede del Consorzio di Tutela, mentre nella cittadina di Cameri un gruppo di appassionati ha addirittura fondato una Confraternita dedicata al gustoso DOP). Per i dolci, dal 1852 il Biscottificio Camporelli di Novara sforna gli originali Biscottini ispirati ad un'antica ricetta conventuale. Amati da D'Annunzio e Carducci, queste delizie peso-piuma (soli 2 grammi l'uno), vengono cotti in forno due volte. Al patrono della città è dedicato, invece, il tipico pane di San Gaudenzio, una specie di panettore con marron glacé, uva sultanina e mandorle all'aroma di vaniglia in un guscio di pasta frolla.