Non una fiera ma una passeggiata con spuntino, tipicamente organizzata a “Pasquetta”. Dopo una bella camminata escursionistica nei calanchi delle Langhe di Spigno Monferrato e una saporita colazione agricola, in questo originale evento piemontese che si organizza alla frazione Rocchetta, si consuma il pranzo in compagnia del tipico piatto “Pucia delle streghe” ovvero una polenta arricchita. Sono sempre presenti venditori di prodotti tipici. Al pomeriggio invece si gioca al pallone elastico alla pantalera, ascoltando musica. Per un tuffo in un meraviglioso passato di altri tempi.
Storia e curiosità
La Pucia delle streghe è considerato un piatto povero, ormai quasi sconosciuto, praticamente sparito da quasi tutti i menù, di ristoranti, osterie o trattorie che cucinano piatti tipici. La pucia infatti è stata dimenticata per anni, vittima incolpevole di un effimero benessere che l’ha relegata tra i "piatti della vergogna", con le sue varianti tra paese e paese. Fortunatamente continua a vivere in questa bellissima manifestazione che deve essere preservata. Oggi è una De.co spignese.
Agricoltura, territorio e peculiarità locali
Il territorio è particolarmente ricco di aziende produttrici di farina di mais, ortaggi, legumi.
Cosa assaporare
La pucia delle streghe è pietanza unica che ha sfamato generazioni di contadini, per questo appartiene alla cultura delle terre aspre in cui l’Alto Monferrato lascia ormai spazio alla Langa e all’Appennino.
Più ricca della semplice polenta, meno elaborata del classico minestrone, adatta a essere consumata calda o fredda, rappresa e poi fritta nell’olio meglio ancora abbrustolita sulla stufa. È un alimento equilibrato, che contiene una certa quantità di grassi (il lardo del soffritto), verdure sostanziose (cavolo e fagioli), farinacei; è saporita, non difficile da digerire, si conserva a lungo, fredda si può tagliare e, come si faceva un tempo, pic nic per un pranzo frugale. Fritta a fette in olio bollente, è un antipasto rustico e originale. Esperienza da provare.